HOSPICE

Insieme per condividere

Hospice è un termine inglese che oggi ha un preciso ed unico significato luogo di accoglienza e ricovero per malati verso il termine della vita, soprattutto malati di cancro.

Oggi si definiscono centri residenziali di cure palliative o Hospice, le strutture che fanno parte della rete di assistenza ai malati terminali, per la cura in ricovero temporaneo di malati affetti da malattie progressive ed in fase avanzata, a rapida evoluzione e a prognosi infausta, per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è più possibile o comunque risulta inappropriata.
Il ricovero negli Hospice è destinato per lo più a malati affetti da patalogie neoplastica terminale che necessitano di assistenza palliativa e di supporto.

La sua attualità

Nella medicina nei nostri giorni l’ospedale ha assunto sempre più la funzione di cura della malattia, acquisendo ed applicando tecnologie sempre più complesse per giungere alla guarigione. Parallellamnte al suo interno si sono sempre ristrette le cure palliative, o di conforto, proprie per chi non ha più la possibilità di guarire.
E’ indubbio che le cure di conforto abbiano le loro mogliori possibilità se svolte all’interno dell’ambiente familiare.
Vi sono però situazioni che impongono il ricovero, temporaneo o definitivo. Sono situazioni cliniche inerenti a particolari emergenze della malattia; sovente son motivi famigliari, di ordine psicologico o sociale, per l’insostenibilità del peso assistenziale a casa. In queste situazioni il ricovero ospedaliero spezza una continuità assistenziale impostata sui cardini delle cure palliative e provoca un trauma, generalmente insabile, per il malato e i suoi familiari.
L’Hospice costituirebbe quindi un prezioso complemento per l’attività di assistenza ai malati di tumore.

L’organizzazione

L’Hospice deve essere organizzato in modo da garantire il benessere psicologico e relazionale del malato e dei suoi familiari, il confortambientale, la sicurezza nell’utilizzo degli spazi e la tutela della privacy. La realizzazione di questi progetti rappresenta la ricomposizione di un mosaico di frammenti di cui è composta la medicina; in altri termini si tratta di recuperare la dimensione del curare e dell’assistere nel termine etimologico del termine “ad sisto”, cioè “sedere accanto”. L’Hospice perde così la sua connotazione negativa legata ad immagini di abbandono, emerginazione e fallimento per riacquistare il suo vero significato legato al concetto di ospitalità: Hospice diviene un luogo dove si fa medicina, ricerca, formazione e dove si rivaluta il principio dell’accettazione dei limiti e della non fallibilità della medicina.
I contenuti

Sono quelli propri delle cure palliative:

  • la terapia del dolore e la cura di sintomi;
  • il sostegno psicologico, sia al malato che ai suoi familiari;
  • la considerazione dei problemi spirituali;
  • l’apertura di spazi per la loro espressione.

Caratteristiche delle cure palliative

I malati terminali presentano con costanza gravi problemi di natura fisica, psicologica, emotiva-affettiva, sociale e spirituale. La medicina palliativa ha come obbiettivi il controllo dei sintomi fisici, il sostegno psicologico del malto, e della famiglia, l’umanizzazione dell’impatto terapeutico, la conservazione di un livello accattabile di qualità della vita, l’accompagnamento ad una morte dignitosa. Ecco in sintesi le caratteristiche fondanti delle cure palliative:

  • Confort del paziente;
  • Il paziente durante l’ospedalizzazione non deve perdere il suo status all’interno della propria famiglia;
  • Considerare la paura e l’angoscia così come il dolore, individuando oltre la lesione fisica anche quella emozionale;
  • Le diverse figure che esistono nell’equipe (medici palliativisti, psicologi,infermieri, operatori sanitari e gruppi di volontari), ognuno ben identificato nel suo ruolo che non deve sovrapporsi a quello altrui, sono importanti nell’aiutare il malato in stato avanzato di malattia;
  • Lo scopo delle cure palliative è occuparsi in modo continuativo dei bisogni del paziente e delle famiglie in rapporto alle esperienze di cura della malattia terminale.